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Operaio morto in un cantiere a Viceno. Indaga la Procura di Terni

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La morte di Carlo Clemente, 36 anni, sposato, padre di due bambini, residente a San Martino Valle Caudina (Avellino), operaio di una ditta subappaltatrice della Snam, avvenuta mercoledì pomeriggio in un cantiere in località Podere Caiano, nel comune di Orvieto, ha destato profondo cordoglio ma anche forte indignazione. L’uomo stava lavorando alla manutenzione di un metanodotto quando è caduto in uno scavo profondo 5 metri, morendo poi per le ferite riportate nell’impatto con il terreno. «Mai abbastanza ci impegneremo per contrastare la piaga delle morti di lavoratori, che perdono la vita nell’esercizio di un diritto costituzionale come quello del lavoro», così la capogruppo del Partito Democratico, Simona Meloni. «Un lavoratore, si è aggiunto alle già troppe vittime che, giornalmente, pagano con la propria vita le criticità di un sistema che non è capace di affrontare il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – afferma in una nota Claudio Cipolla, segretario generale della Camera del Lavoro di Terni – da troppo tempo, purtroppo inascoltati, chiediamo una legge specifica, sopratutto sul sistema degli appalti e subappalti, per definire regole precise al fine di tutelare il lavoro ed i lavoratori». Sull’episodio, intanto, fa chiarezza una nota diffusa ieri dalla Procura della Repubblica di Terni: «Le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, operazione ostacolata – precisa il procuratore capo, Alberto Liguori:– dall’intervento di alcuni operai, che, inevitabilmente, hanno inquinato i luoghi nella fase di recupero del corpo in attesa dei primi soccorsi. Risulterebbe – continua la nota – dalle prime testimonianze, che l’operaio una volta portato in superficie fosse ancora vivo, sebbene in evidente pericolo di vita. La tempestività dell’intervento dei sanitari – continua la nota della Procura – non è stata favorita dalla zona impervia da raggiungere». Ieri mattina il pm titolare delle indagini ha affidato l’incarico al medico legale di eseguire l’esame esterno del cadavere, sarà l’esito di questa ricognizione a decidere se disporre o meno l’indagine autoptica: «A seconda dei primi risultati medico legali – informa la Procura – le indagini prenderanno anche altre direzioni, oggi invece concentrate sul rispetto delle normativa sugli infortuni sul lavoro con l’iscrizione, quale atto dovuto in vista degli accertamenti in corso, nel registro degli indagati di datori di lavoro e preposti di cantiere».

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