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Bollette pazze. Il fornaio Giacomo Meloni: «Da 800 euro al bimestre a quasi 4mila»

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Bollette pazze, attività in ginocchio, obiettivo: sopravvivere. Anche per Giacomo Meloni, giovane fornaio orvietano, la situazione inizia a diventare insostenibile, troppo alti i costi dell’energia e per chi, come lui, lavora con i forni è ormai crisi vera e propria.

«Da gennaio a oggi la bolletta dell’energia della mia attività è quintuplicata – dice il fornaio di piazza Marconi, le cui vetrine si trovano,a due passi dal Duomo, proprio difronte alle scuole elementari e medie del centro storico di Orvieto – da 800 euro al bimestre a quasi 4mila. Siamo decisamente al limite delle sostenibilità, noi che produciamo tutto da soli, pane, pizza, biscotti, grissini, siamo veramente in crisi con i guadagni. Tutte le materie prime sono aumentate almeno di un buon 30% – continua Meloni – mi salvo con le farine perché le acquisto da piccole aziende locali».

Pur nascendo in realtà come cuoco nei ristoranti stellati della capitale, finita l’esperienza romana, Meloni si trasferisce in Germania, dove si mette lui stesso alla guida di un ristorante amatissimo nel quartiere di Kreuzberg, uno dei più cool di Berlino. Ma il suo obiettivo è cucinare prodotti locali, in particolare occuparsi di panificazione, e lavorare con i lieviti è per lui un’arte che giorno dopo studia, implementa, sperimenta, propone attraverso i propri prodotti. Apre così il proprio forno, in pieno centro a Orvieto, nel febbraio 2020, praticamente a ridosso dell’inizio della pandemia.

«La pandemia non è stato nulla in confronto a queste bollette pazze che stanno arrivando – aggiunge – siamo veramente in situazione critica e meno male che si lavora bene e i nostri prodotti hanno successo. Siamo in tre a lavorare nell’attività, io, mia madre e una ragazza che ci aiuta – dice – non ho aumentato il prezzo del pane, ma sulla pizza ho dovuto per forza fare qualcosa aumentando di 10 centesimi al pezzo, praticamente un 10%. Non voglio nemmeno ridurre l’orario di apertura, né di produzione, anzi visto che devo comunque tenere acceso il forno – nella attività non usa il gas ma solo elettricità – cerco di produrre di più cercando di acquisire altri mercati, o comunque altri contratti di fornitura».

Giacomo Meloni (e con lui il suo forno) lavora dal lunedì al sabato, spesso con orario che va dalle 5 di mattina alle 17, il venerdì dalle 5 alle 20, no stop, e il sabato porta i propri prodotti da forno al mercato cittadino di piazza del Popolo. «In qualche modo dobbiamo andare avanti – dice – ma i costi, l’energia su tutto, sono diventati insostenibili. Ho provato a informarmi per una svolta green con installazione di pannelli fotovoltaici anche in remoto ma le ditte installatrici sono oberate di lavoro e nei centri storici ancora non è chiaro come si possa coniugare, a livello estetico, i pannelli con i tetti. Insomma a livello pratico siamo molto in alto mare su questo argomento che potrebbe – afferma – davvero dare una mano alle attività. Perché lo ammetto, siamo tutti in estrema difficoltà».

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