Come si fa a dire a bambini di 7 anni che la gita tanto attesa, quella gita che per qualcuno era anche la prima volta in viaggio senza mamma e papà, non si fa? E come spiegare loro che non si fa perché l’autobus è stato bloccato dalla Polizia Stradale perché non ha superato i controlli previsti per ogni mezzo in partenza con a bordo studenti e insegnanti?
C’è voluta tutta la pazienza e la professionalità di un gruppo di insegnanti della “Frezzolini” di Sferracavallo che ieri mattina (20 maggio) erano in partenza con le loro classi – due seconde elementari, una a tempo normale e una a tempo prolungato, 35 bambini in tutto – in direzione del parco acquatico Zoomarine. I bambini ci sono rimasti malissimo, i genitori anche, le insegnanti pure, e proprio le docenti – secondo quanto raccontato da alcuni genitori – avrebbero fatto tutto quanto in loro potere per cercare di risolvere la situazione, ma niente, un altro autobus non si trovava, quello a loro destinato non aveva superato i controlli della Stradale e quindi non c’è stato altro da fare che tornare tutti in classe, o a casa, tra le proteste dei genitori, le telefonate alla segreteria della scuola, alla ditta fornitrice del bus, e a Zoomarine dove tutto era prenotato per una giornata di puro divertimento.

E ora che si fa? La gita sarà riprogrammata? E quando? La direzione di Zoomarine si è subito messa a disposizione per una riprogrammazione, ma a quanto pare, visto il momento in cui mezza Italia scolastica è in gita, non ci sarebbero bus disponibili.
Ma perché e quando la Polizia Stradale blocca un bus la mattina che è in partenza per una gita scolastica? Abbiamo chiesto telefonicamente informazioni su questo tipo di controlli al comandante della Polizia Stradale di Orvieto, Ispettore Massimiliano Bolli. «La Polizia Stradale esamina ogni bus in partenza per viaggi scolastici, nessuno escluso, veniamo appositamente avvisati dalle segreterie delle scuole delle varie partenze. La mattina in questione erano in partenza 4 autobus, 4 pattuglie quindi sono state impegnate in questi controlli che riguardano sia l’autista sia il mezzo dal punto di vista dei sistemi di sicurezza attivi e passivi come ad esempio l’apertura delle porte in caso di emergenza, le cinture, l’equipaggiamento necessario ed obbligatorio per il veicolo, gli estintori ed altro. Se è tutto in regola diamo il nostro via al viaggio sul quel bus, se qualcosa non lo è e i presupposti dell’accertamento risultano non conformi alle condizioni di sicurezza (non tutte le violazioni hanno la conseguenza del blocco del mezzo perché ce ne sono di diverse tipologie e gravità), fermiamo il mezzo per il quale dovrà essere ripristinata la regolarità che, a volte, prevede il dover essere esaminato da ditte appositamente autorizzate. Quando i bus non superano i nostri controlli, non si parte, non su quel mezzo. Perché la sicurezza viene prima di tutto. E ci dispiace immensamente veder piangere un bambino, ma ci dispiace ancora di più rischiare di dover vedere piangere genitori quando e se succede qualcosa ai mezzi su cui viaggiano i ragazzi».
Insomma i controlli non sono “a campione”, non c’è modo di aggirarli o bypassarli, non si parte se tutto non è perfettamente in regola. Poche ma precise regole per far sì che i ragazzi partano su mezzi sicuri. Zoomarine è sempre lì che aspetta i 35 ragazzi di Sferracavallo, ora manca solo di riprogrammare il tutto e partire sereni in un altro giorno, su un altro bus, si spera stavolta in regola.
Ottimo controllo. La colpa unicamente della proprietà del bus. Gravissima colpa.
I bambini di Orvieto centro, fra cui mia figlia, sono stati fortunati: avevano il bus giusto. Quello che non è giusto e’ che i controlli vengano fatti la mattina stessa, quando non c’è tempo di rimediare. I bambini non devono rimetterci