Entusiasmo alle stelle in casa Orvietana, per la conquista dei play off e per l’attesa del derby di domenica contro l’ACF Foligno. Se ne fa portavoce il direttore generale Matteo Panzetta: <Domenica sarà una partita stimolante. Del resto, è un derby e noi andremo per fare risultato. A nostra disposizione c’è solo, appunto, un risultato. Dobbiamo solo vincere, altrimenti saremmo fuori.>
Ma come si è arrivati sin qui? Riavvolgendo il nastro del tempo di tre stagioni, se ne ricordano due nelle quali l’Orvietana ha sempre comunque conquistato la salvezza diretta, ma a costo di sofferenze notevoli, con avvicendamenti in panchina, cambiamenti nella rosa anche importanti e salvezza all’ultimo tuffo. Cosa avete messo a punto quest’anno per aver raggiunto un risultato così sorprendente? <I cambiamenti hanno riguardato principalmente l’organizzazione e la continuità di lavoro. Da un punto di vista organizzativo siamo cresciuti molto. Ormai, come peraltro già affermato dal Presidente [Roberto Biagioli ndr] in un’altra intervista, la serie D non ci sta più così larga. Il primo aspetto che ha causato dei problemi nel passaggio dall’Eccellenza alla serie D è stato quello organizzativo. Abbiamo dovuto registrare diverse cose, continueremo a sistemarle, però è innegabile che abbiamo fatto grossi miglioramenti. Aver dato continuità alla figura del direttore sportivo e a tutto lo staff tecnico, che è con noi ormai da un anno e mezzo, ha fatto il resto. Continuità – annuncia già Panzetta – tutta confermata anche per la prossima stagione.>
A proposito di conferme, pensi che l’aver mantenuto quest’anno lo zoccolo duro dei giocatori protagonisti della scorsa stagione, che hanno avuto funzioni di spina dorsale della nuova squadra, possa aver influito sul grande risultato raggiunto? <Partire da basi solide facilita sempre il lavoro. Certo è che in queste categorie e in società come la nostra è ben difficile che si stipulino con i giocatori contratti che vanno oltre la stagione, con la conseguenza che il 30 giugno sono tutti svincolati. Se arriva la chiamata importante, il giocatore se ne va. Le conferme non dipendono sempre e solo dalla società.>
In altre interviste, mister Rizzolo ha affermato di aver capito di essere arrivato ad un punto di svolta dopo la partita di Sangiovanni Valdarno; il capitano Ricci ha indicato invece la sfida di Montevarchi. Dal tuo punto di vista, quando hai realizzato che il salto di qualità poteva essere vero e reale? <I play off erano un piccolo sogno che coltivavo all’interno. Ci siamo però resi conto della nostra forza dopo la vittoria in casa contro il Grosseto. Quella è stata la terza vittoria consecutiva, la prima del girone di ritorno, e affrontavamo una squadra che veniva da otto successi di fila. Anche a detta del Grosseto stesso, da quella partita è cambiata la loro stagione ma in negativo, perché siamo riusciti a fermare una corsa davvero importante. Quella vittoria ha messo dei punti fermi: avevamo finalmente avuto la meglio su una delle primissime squadre in classifica, dopo che all’andata c’eravamo andati vicino ma non l’avevamo mai spuntata. Ripenso per esempio al Seravezza, sconfitta dolorosissima. Col Grosseto abbiamo fatto questo ulteriore step. Certo, la partita di Montevarchi e quella di Sangiovanni ci hanno dato punti che, in termini di classifica, ci hanno permesso di guardare avanti anziché alle spalle.>
L’Orvietana ha fatto un campionato tutto sommato tranquillo, stazionando sempre nella parte sinistra della classifica. Eppure si continuavano a fare i conti sulla zona play out, quando dietro c’erano dieci o undici squadre messe peggio. Dal tuo punto di vista, è opportuno fare calcoli su chi sta dietro oppure nella situazione in cui si è trovata l’Orvietana sarebbe stato più stimolante guardare avanti sin da subito? <No, perché l’obiettivo primario è sempre stato quello della salvezza da raggiungere il prima possibile. Solo a quel punto, a circa 6 o 7 giornate dalla fine, ci siamo detti che potevamo volgere lo sguardo davanti.>
Sì, però non conta solo la matematica, perché dopo Sangiovanni quella ancora non c’era, ma era comunque difficile immaginare che nelle ultime sette partite l’Orvietana potesse perdere così tante posizioni in classifica da costringerla ai play out o, peggio, alla retrocessione diretta. <Però guardando l’equilibrio che regna nel girone e guardando la quota salvezza, dove con 40 punti il Follonica Gavorrano si deve giocare la permanenza in categoria ai play out, continuo a pensare che è sempre opportuno guardare più sotto che sopra.>
Girone E equilibrato e competitivo. Naturalmente non si conoscono ancora le composizioni dei gironi dell’anno prossimo, ma ipoteticamente vi piacerebbe cambiare girone? <Onestamente no. Nonostante la difficoltà estrema del girone, dove ci sono blasoni e budget importanti, le società che ne fanno parte sono tutte solide, serie e arrivano in fondo senza problemi, a differenza di altri gironi dove abbiamo visto squadre escluse che hanno alterato il regolare svolgimento del campionato. Il nostro invece è un girone dove la stessa Fezzanese fino all’ultima giornata ha onorato gli impegni.>
La regular season è finita. I play off sono alle porte. Si sta già pensando alla prossima stagione? <Stiamo iniziando piano piano a programmare, a partire dal ritiro che sarà di nuovo a Bagnoregio. Anche perché il tempo per pianificare è veramente poco. Adesso vedremo quanto andremo avanti coi play off, ma la preparazione inizierà circa a metà luglio.>
Per chiosare: <Ringrazio il Presidente, che non è uno di si permette ingerenze nella gestione della stagione e ci fa lavorare sereni. Ha fiducia delle persone che lui stesso ha preposto ai vari incarichi e questo ci facilita molto il lavoro. Inoltre, come ho già avuto modo di dire, vanno ringraziati tutti per questo risultato straordinario. Tutto l’ambiente è davvero molto unito. Il ringraziamento più grande va agli addetti, che stanno qua ogni giorno dalla mattina alla sera, senza farci mancare niente, Il pubblico viene a vedere la partita la domenica, ma dietro a quella partita c’è il lavoro di sette giorni di tante persone che ruotano intorno alla società.>
Entusiasmo alle stelle in casa Orvietana, per la conquista dei play off e per l’attesa del derby di domenica contro l’ACF Foligno. Se ne fa portavoce il direttore generale Matteo Panzetta: <Domenica sarà una partita stimolante. Del resto, è un derby e noi andremo per fare risultato. A nostra disposizione c’è solo, appunto, un risultato. Dobbiamo solo vincere, altrimenti saremmo fuori.> Ma come si è arrivati sin qui? Riavvolgendo il nastro del tempo di tre stagioni, se ne ricordano due nelle quali l’Orvietana ha sempre comunque conquistato la salvezza diretta, ma a costo di sofferenze notevoli, con avvicendamenti in panchina, cambiamenti nella rosa anche importanti e salvezza all’ultimo tuffo. Cosa avete messo a punto quest’anno per aver raggiunto un risultato così sorprendente? <I cambiamenti hanno riguardato principalmente l’organizzazione e la continuità di lavoro. Da un punto di vista organizzativo siamo cresciuti molto. Ormai, come peraltro già affermato dal Presidente [Roberto Biagioli ndr] in un’altra intervista, la serie D non ci sta più così larga. Il primo aspetto che ha causato dei problemi nel passaggio dall’Eccellenza alla serie D è stato quello organizzativo. Abbiamo dovuto registrare diverse cose, continueremo a sistemarle, però è innegabile che abbiamo fatto grossi miglioramenti. Aver dato continuità alla figura del direttore sportivo e a tutto lo staff tecnico, che è con noi ormai da un anno e mezzo, ha fatto il resto. Continuità – annuncia già Panzetta – tutta confermata anche per la prossima stagione.> A proposito di conferme, pensi che l’aver mantenuto quest’anno lo zoccolo duro dei giocatori protagonisti della scorsa stagione, che hanno avuto funzioni di spina dorsale della nuova squadra, possa aver influito sul grande risultato raggiunto? <Partire da basi solide facilita sempre il lavoro. Certo è che in queste categorie e in società come la nostra è ben difficile che si stipulino con i giocatori contratti che vanno oltre la stagione, con la conseguenza che il 30 giugno sono tutti svincolati. Se arriva la chiamata importante, il giocatore se ne va. Le conferme non dipendono sempre e solo dalla società.> In altre interviste, mister Rizzolo ha affermato di aver capito di essere arrivato ad un punto di svolta dopo la partita di Sangiovanni Valdarno; il capitano Ricci ha indicato invece la sfida di Montevarchi. Dal tuo punto di vista, quando hai realizzato che il salto di qualità poteva essere vero e reale? <I play off erano un piccolo sogno che coltivavo all’interno. Ci siamo però resi conto della nostra forza dopo la vittoria in casa contro il Grosseto. Quella è stata la terza vittoria consecutiva, la prima del girone di ritorno, e affrontavamo una squadra che veniva da otto successi di fila. Anche a detta del Grosseto stesso, da quella partita è cambiata la loro stagione ma in negativo, perché siamo riusciti a fermare una corsa davvero importante. Quella vittoria ha messo dei punti fermi: avevamo finalmente avuto la meglio su una delle primissime squadre in classifica, dopo che all’andata c’eravamo andati vicino ma non l’avevamo mai spuntata. Ripenso per esempio al Seravezza, sconfitta dolorosissima. Col Grosseto abbiamo fatto questo ulteriore step. Certo, la partita di Montevarchi e quella di Sangiovanni ci hanno dato punti che, in termini di classifica, ci hanno permesso di guardare avanti anziché alle spalle.> L’Orvietana ha fatto un campionato tutto sommato tranquillo, stazionando sempre nella parte sinistra della classifica. Eppure si continuavano a fare i conti sulla zona play out, quando dietro c’erano dieci o undici squadre messe peggio. Dal tuo punto di vista, è opportuno fare calcoli su chi sta dietro oppure nella situazione in cui si è trovata l’Orvietana sarebbe stato più stimolante guardare avanti sin da subito? <No, perché l’obiettivo primario è sempre stato quello della salvezza da raggiungere il prima possibile. Solo a quel punto, a circa 6 o 7 giornate dalla fine, ci siamo detti che potevamo volgere lo sguardo davanti.> Sì, però non conta solo la matematica, perché dopo Sangiovanni quella ancora non c’era, ma era comunque difficile immaginare che nelle ultime sette partite l’Orvietana potesse perdere così tante posizioni in classifica da costringerla ai play out o, peggio, alla retrocessione diretta. <Però guardando l’equilibrio che regna nel girone e guardando la quota salvezza, dove con 40 punti il Follonica Gavorrano si deve giocare la permanenza in categoria ai play out, continuo a pensare che è sempre opportuno guardare più sotto che sopra.> Girone E equilibrato e competitivo. Naturalmente non si conoscono ancora le composizioni dei gironi dell’anno prossimo, ma ipoteticamente vi piacerebbe cambiare girone? <Onestamente no. Nonostante la difficoltà estrema del girone, dove ci sono blasoni e budget importanti, le società che ne fanno parte sono tutte solide, serie e arrivano in fondo senza problemi, a differenza di altri gironi dove abbiamo visto squadre escluse che hanno alterato il regolare svolgimento del campionato. Il nostro invece è un girone dove la stessa Fezzanese fino all’ultima giornata ha onorato gli impegni.> La regular season è finita. I play off sono alle porte. Si sta già pensando alla prossima stagione? <Stiamo iniziando piano piano a programmare, a partire dal ritiro che sarà di nuovo a Bagnoregio. Anche perché il tempo per pianificare è veramente poco. Adesso vedremo quanto andremo avanti coi play off, ma la preparazione inizierà circa a metà luglio.> Per chiosare: <Ringrazio il Presidente, che non è uno di si permette ingerenze nella gestione della stagione e ci fa lavorare sereni. Ha fiducia delle persone che lui stesso ha preposto ai vari incarichi e questo ci facilita molto il lavoro. Inoltre, come ho già avuto modo di dire, vanno ringraziati tutti per questo risultato straordinario. Tutto l’ambiente è davvero molto unito. Il ringraziamento più grande va agli addetti, che stanno qua ogni giorno dalla mattina alla sera, senza farci mancare niente, Il pubblico viene a vedere la partita la domenica, ma dietro a quella partita c’è il lavoro di sette giorni di tante persone che ruotano intorno alla società.>
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Entusiasmo alle stelle in casa Orvietana. Parola del DG Panzetta. E annuncia la conferma di tutto lo staff tecnico