L’Associazione culturale Pier Luigi Leoni e l’Associazione di promozione
sociale “Il Giglio” danno appuntamento a sabato 26 aprile, alle ore
17.30, presso la sede del Centro Culturale di Corbara (ex Scuola
Elementare, Località Corbara, 16), per l’inaugurazione della mostra
“Mezzadria. Storia, storie di vita e foto d’epoca”: un ritorno alle
origini, alle radici, alla terra, alle tradizioni. E’ un viaggio nella conoscenza
e nella consapevolezza che muove la mostra allestita a partire dal
cospicuo nucleo di fotografie già esposte a Palazzo Coelli, sede della
Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto , lo scorso novembre,
dall’ Associazione culturale Pier Luigi Leoni , a cui si aggiunge e
integra perfettamente il materiale messo a disposizione dall’Associazione
di Promozione Sociale “Il Giglio” di Corbara ( Corbara Centro Centro
Culturale Ricreativo di Corbara ).
Una preziosa raccolta di foto per testimoniare la vita in campagna, fino a
cinquanta anni fa. Nella prima metà del Novecento, ben oltre la metà della
popolazione, in Umbria e nell’Orvietano, era occupata in agricoltura e la
forma organizzativa prevalente della produzione era la mezzadria, insieme
a pochi coltivatori diretti e ai braccianti, impiegati particolarmente nelle
aziende boschive, numerose nei paesi del territorio. Quegli uomini erano i
nostri nonni o bisnonni, erano la nostra famiglia, erano i colori di base
della nostra vita di oggi. La fatica di campare che ha segnato la vita che
raccontiamo e documentiamo con le fotografie è alla radice di quello che
siamo, anche se ne abbiamo perso il ricordo, volenti o no, anche se
abbiamo nascosto o rifiutato quel passato. Quello che mangiamo oggi,
rivisto, adattato, alleggerito, viene in gran parte dai prodotti e dal modo di
utilizzarli di quei contadini e artigiani e borghesi del secolo scorso.
Pensiamo che debbano essere recuperate informazioni, sensazioni ed
emozioni, perché è da lì che veniamo. Abbiamo la convinzione che sia
utile, forse necessario, dare profondità al tempo, collocare quella vita in
uno spazio definito, che è vicino, che influisce profondamente su quanto
facciamo, sui nostri modi di pensare, di dire, di nutrirci. Forse ancora per
poco. Il compito che ci siamo assunti con la Giornata di Gastrosofia e con
la mostra fotografica è insistere nel suscitare qualche scintilla di quella
storia, o cronaca, ricordare la vita faticosa che ha segnato per secoli gran
parte degli uomini fino a qualche decennio fa, perché quella capacità di
lavorare, soffrire, mangiare, amare, costruire il rapporto con il mondo
nutra ancora consapevolmente la nostra esistenza.
La mostra fotografica è stata organizzata con l’aiuto imprescindibile di
Giovan Battista Tomassini, che ha posto a disposizione dell’Associazione
Pier Luigi Leoni il suo prezioso archivio fotografico e ha collaborato per
ricercare fotografie originali, tirate fuori dalle scatole di foto di famiglia di
suoi amici e conoscenti.
Un ringraziamento da parte degli organizzatori va anche a Marco Frizza
per il suo prezioso contributo di foto.
