Lo spettacolo teatrale “Scrivere di Dio- Tommaso D’Aquino”, prodotto dal Festival Arte e Fede e in programma sabato 9 novembre alle 21, con ingresso gratuito in Duomo, è stato presentato nella mattina di venerdì 25 ottobre nella Sala Blu di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
“Scrivere di Dio- Tommaso D’Aquino” si pone come un racconto spettacolo che vuole rievocare l’intreccio di un percorso intellettuale e la vita di un predicatore domenicano ammirato nel suo tempo.
Alla presentazione erano presenti il Presidente della Fondazione Cro Libero Mario Mari, il Vicario della Diocesi Orvieto-Todi e Presidente del Capitolo della Cattedrale Don Stefano Puri , il Presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, il Direttore del festival Arte e Fede di Orvieto Alessandro Lardani, e l’autore e narratore dello spettacolo Guido Barlozzetti.
Tommaso D’Aquino è nato 800 anni fa ed è morto nel 1274, per cui ne ricorrono quest’anno i 750 anni della morte. La sua riflessione è un cardine nella storia della filosofia e della teologia, la sua santità lo rende un maestro indiscusso per la Chiesa. Tornare a lui significa riaprire la pagina di un pensiero che va oltre i secoli e si impone a modello di ragionamento, sul bordo che separa e unisce la ragione e la
fede, e si riverbera provocatoriamente sull’attualità. È in questo quadro che, con il Festival di Arte e Fede, nasce l’idea di un racconto- spettacolo che rievochi l’intreccio tra il rigore di un percorso intellettuale e la
vita di un predicatore domenicano ammirato nel suo tempo e canonizzato nel 1323.
Lo spettacolo si tiene in Duomo, una sede non casuale perché Tommaso soggiornò ad Orvieto tra il 1261 e il 1265, di ritorno dall’Università di Parigi che, nel fervore contrastato della Scolastica, lo aveva celebrato come indiscusso magister. Rimanda il titolo alla frase che il Crocifisso pronunciò davanti a Tommaso che
inginocchiato gli porgeva ciò che aveva scritto: “Bene scripsisti de me, Thoma”. Uno spunto e un tema che ha guidato Guido Barlozzetti nel costruire una narrazione capace di portare al pubblico più largo la profondità di un pensiero che si svolge consapevole delle sue possibilità e del limite oltre il quale non può andare.
“Le Istituzioni coinvolte hanno creduto sin dall’inizio nel progetto e si sono adoperate creando le condizioni per realizzarlo, segno di un’attenzione che va aldilà dell’evento e che si scrive nella volontà di fare della cultura, dell’arte e della storia di Orvieto un patrimonio universalmente condiviso dai cittadini e da chi viene a visitare la città, con risvolti non semplicemente consumistici. In questo senso, SCRIVERE DI DIO si iscrive in una progettualità ventennale, coerente e lungimirante del Festival Arte e Fede che si proietta anche sull’imminente anno del Giubileo 2025, mettendo a disposizione della Città tutta
la propria esperienza, qualità e creatività”.
“Scrivere di Dio” Tommaso D’Aquino
Un racconto di e con Guido Barlozzetti
Fotografia e progetto visivo Massimo Achilli
Ambientazione sonora Enzo Pietropaoli
Elaborazioni grafiche e animazioni Silvia Spacca
Direttore di Produzione Alessandro Lardani