Liste d’attesa: il distretto di Orvieto è il peggiore dell’Umbria, si risolve il problema con un intervento una tantum?
di PrometeOrvieto
Nei primi giorni di agosto è stato pubblicato dall’Ausl Umbria 2 (e Umbria 1) un bando per acquisire manifestazioni di interesse da parte di strutture sanitarie private per eseguire un piano straordinario di abbattimento delle liste d’attesa, annoso e gigantesco problema dei nostri tempi.
Premesso che consideriamo positivo cercare di ridurre il disagio provocato dalle liste di attesa nel nostro territorio con un intervento straordinario programmato, a nostro avviso dovremmo porci le due seguenti domande:
– è un’operazione strutturale o abbassa il disagio del periodo pre-elettorale?
– qual è la situazione del distretto di Orvieto che emerge dai dati, seppur parziali, che vengono forniti?
Per rispondere alla prima domanda dobbiamo considerare che più del 70% delle prestazioni diagnostico specialistiche nell’orvietano vengono erogate dal privato: il piano è quindi rivolto al residuo 30% relativo alle esigenze della popolazione più fragile economicamente, ed alle prestazioni che, essendo più complesse, i privati hanno deciso di non effettuare. Ciò premesso, l’operazione sarebbe strutturale se riuscisse ad azzerare le liste d’attesa e far sì che non si riformino. Noi riteniamo che senza un adeguamento del personale sanitario pubblico il problema si ripresenterà immediatamente alla fine di questo piano, e che le strutture sanitarie pubbliche del nostro territorio non siano in grado di gestire la domanda corrente. Se così fosse, questa operazione avrebbe un carattere puramente elettoralistico perché le prestazioni continuerebbero ad accumularsi e, presto o tardi, si dovrebbe far ricorso ad un’altra operazione identica. Inoltre, per alcune prestazioni particolarmente critiche (vedi colonscopia) non crediamo che siano presenti strutture private che possano aiutare.
Passando alla seconda domanda basta leggere i dati forniti, riportati nelle due tabelle seguenti:
DISTRETTO PRESTAZIONI DA EFFETTUARE (NUMERI ASSOLUTI)
Foligno 5.580
Narni-Amelia 3.039
Orvieto 3.307
Spoleto 3.019
Terni 9.396
Valnerina 412
DISTRETTO PRESTAZIONI DA EFFETTUARE (OGNI 1000 ABITANTI)
Foligno 58.7
Narni-Amelia 61.7
Orvieto 85.5
Spoleto 66.8
Terni 74.5
Valnerina 37.3
Nel distretto di Orvieto quindi abbiamo 85.5 prestazioni arretrate ogni 1000 abitanti, il dato peggiore dell’intera USL. Ricordando poi che l’USL Umbria 2 ha il doppio delle prestazioni arretrate rispetto all’USL Umbria 1 (69.1 contro 36.8 prestazioni arretrate ogni 1000 abitanti), possiamo affermare che il distretto di Orvieto è il peggiore fra tutti i distretti dell’Umbria.
Detto ciò, vediamo quali sono le prestazioni che presentano le maggiori carenze in termini numerici e come si comporta il nostro distretto al riguardo.
Le colonscopie sono il tasto dolente di tutta la USL: 3.907 prestazioni arretrate. Nel distretto di Orvieto se ne dovrebbero fare 630, cioè il 16.1% del totale pur rappresentando il 10.5% della popolazione.
Le visite oculistiche arretrate: 2.668. Nel distretto di Orvieto sono 386, cioè il 14.5% contro il 10.5% della popolazione. Anche qua siamo il distretto con più prestazioni arretrate in rapporto alla popolazione (10.0 visite oculistiche per 1000 abitanti).
I dati dimostrano che la nostra USL, ma anche e soprattutto il nostro distretto, sono in fortissimo ritardo nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e la situazione non appare per nulla compatibile con una sua definitiva soluzione per effetto dell’avviso oggetto del presente scritto.
Il quadro finale che emerge è quindi una debolezza strutturale delle erogazioni sanitarie del nostro territorio dovuta alla carenza di personale sanitario, in particolare nel nostro ospedale che è lontano dall’essere DEA di primo livello. La situazione non è risolvibile con un intervento dei privati una tantum.
Domandiamo infine agli attori politici e ai dirigenti sanitari se sono pronti a confrontarsi sui numeri, ed a fornirci un’analisi esaustiva di quanto esaminato con la presente. Nascondere ai cittadini la reale situazione fa comodo a chi non governa correttamente un problema, lanciando interventi più elettorali che strutturali.