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PrometeOrvieto fa parlare il dottor Barbabella ex primario del Pronto Soccorso di Orvieto

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Negli ultimi tempi sono usciti molti articoli giornalistici con numerosi interventi sulla circostanza secondo cui nell’ospedale di Orvieto, DEA di primo livello con pronto soccorso, debba essere o meno presente Utic ed emodinamica.

Come Associazione Prometeo abbiamo deciso di chiedere un parere a uno specialista della materia, nostro concittadino che ha operato come direttore del pronto soccorso, specializzato in cardiologia, anestesista, cioè il dottor Franco Barbabella. 

La materia è di estrema importanza, essendo il nostro territorio notoriamente molto lontano da altri centri con tali servizi come Terni e Perugia o come nell’alto Lazio e nella bassa Toscana.

“In un momento come questo che stiamo vivendo nel campo sanitario di forte disservizio e disorganizzazione, sia nazionale che locale, desidero esporre, come mi è stato richiesto, il mio pensiero riguardo l’attuale situazione data la mia personale esperienza come medico dell’emergenza ( anestesista e medico di pronto soccorso ) all’Ospedale di Orvieto dal 1979 al 2011. L’esperienza maturata è dovuta soprattutto agli incidenti autostradali che ci sono stati sulla A1, dal 1994 al 2006 nel tratto di nostra competenza. In detto periodo si sono registrati 9042 feriti, di cui 1024 politraumi e 500 morti. La stragrande maggioranza dei feriti sono stati trasferiti, in primis, all’Ospedale di Perugia e poi all’Ospedale di Terni ,distanti entrambi 80 Km, non essendoci nell’Ospedale di Orvieto una unità di Rianimazione. La rianimazione , alias terapia intensiva, è stata inaugurata nel 2004, nonostante che negli anni novanta nel piano sanitario regionale era scritto che ad Orvieto, dati i numerosi incidenti autostradali, dovevano essere istituiti due posti di rianimazione, di fatto mai attuati.

Sono stato esecutore della maggior parte dei trasferimenti ed ho sperimentato che viaggiare per 80 Km su una ambulanza è molto disagevole, faticoso e gravoso sia per gli operatori sanitari che, e soprattutto, per il paziente. Quindi più trasferimenti si possono evitare e meglio è.

Questa deve essere stata la considerazione per cui nella stesura dei piani sanitari regionali, dagli inizi degli anni duemila, l’Ospedale di Orvieto è stato individuato come DEA ( Dipartimento Emergenza Accettazione) di primo livello,cioè un Ospedale dove devono essere attivi tutti i servizi essenziali, tranne la Neurochirugia e la Cardiochirurgia; il tutto per garantire una cura adeguata ed omogenea a tutta la popolazione umbra. Attualmente, come peraltro illustrato di recente in alcuni articoli di stampa, l’Ospedale di Orvieto è carente di servizi essenziali per essere effettivamente operativo come DEA di primo livello : si deve integrare l’UTIC ( unità di terapia intensiva cardiologica) e completare gli organici carenti ( p.e. in Ortopedia)

Solo dopo si potrà parlare , a tutti gli effetti di DEA di 1° livello!

Patologie TEMPO DIPENDENTI

Il parametro”tempo” o meglio “ tempodipendenza” è da molto individuato essere fondamentale in medicina in due patologie molto gravi e talvolta letali ,come l’ictus cerebrale e l’infarto acuto del miocardio (cuore).

Il problema del fattore “ tempo” si pone in modo particolare nell’IMA ( infarto miocardico acuto). L’infarto è per definizione la necrosi (morte) di un tessuto o parte di tessuto a seguito di mancato arrivo di sangue, per l’ostruzione dell’arteria di riferimento. In particolare se una arteria del cuore chiamata coronaria o una sua parte si ostruisce ed il tessuto muscolare del cuore chiamato miocardio va in necrosi cioè muore , lo stesso non ha più la sua funzione di contrazione. Prima si interviene per togliere questa ostruzione e prima c’è il ripristino della funzione di contrazione del tessuto muscolare del cuore. Attualmente i protocolli dicono che si deve intervenire entro tre ore dalla diagnosi.

Per quanto riguarda il dibattuto problema dell’Emodinamica nel nostro Ospedale, servizio migliorativo per il paziente che oggi è costretto a subire il disagio e il rischio di un trasferimento a 80 km e oltre di distanza ritengo sia inutile parlarne se prima non riusciamo ad implementare una “ UTIC “ dove il personale addetto,tra l’altro, potrebbe essere in stretta sinergia con l’Emodinamica Comunque è bene precisare che il servizio di Emodinamica è possibile anche in assenza della Cardioghirurgia, infatti le rilevazioni Nazionali attestano circa 260 Emodinamiche contro 105 Cardiochirurgie!

SERVIZIO DI ELISOCCORSO

Nel marzo del 1999 fu istituito in Umbria il servizio 118 con l’individuazione di 3 centrali operative , site a Perugia, Terni, Foligno.

Dopo i primi anni di esperienza, si approfondì a livello Regionale l’opportunità di avvalersi di un servizio di Elisoccorso. Dopo vari incontri e approfondimenti si arrivò alla conclusione che in Umbria l’Elisoccorso non fosse utile, data la particolare configurazione territoriale della nostra Regione e i limiti operativi che al tempo si registravano nell’uso dell’elicottero.

Ad oggi le conquiste tecnologiche hanno ridotto le controindicazioni all’uso dell’elicottero solo alle condizioni atmosferiche avverse, permettendo il volo notturno e gli interventi terapeutici a bordo.

Ritengo che l’uso dell’elicottero può essere molto utile In alcuni casi di soccorso primario , come per esempio soccorso in montagna o luoghi impervi. Per soccorso primario si intende il prelevamento del soggetto da soccorrere, dal luogo dell’incidente all’Ospedale di riferimento.

Ritengo invece inutile l’utilizzo dell’elicottero, nella nostra Regione, per un trasferimento in continuità di soccorso, cioè da Ospedale a Ospedale, in quanto i tempi di percorrenza in autoambulanza sarebbero minori. 

L’alto costo di gestione di un servizio autonomo( è da considerare la quantità di personale dedicato e la manutenzione del mezzo) non verrà assolutamente ammortizzato dall’utilizzo, contro una più logica e più economica scelta, a mio parere, di convenzionamento con il servizio di una delle Regioni limitrofe.

In fine vorrei parlare di un episodio avvenuto sul finire degli anni ’60.

Nelle vicinanze del casello auto stradale di Fabbro si verificò un incidente in cui rimase coinvolto un famoso politico dell’epoca. L’ ambulanza ( Fiat 1100) partita da Orvieto centro storico, arrivò sul posto dopo 45 minuti dalla chiamata. Dopo poco tempo fu data in gestione ai Vigili del Fuoco di Orvieto una autoambulanza F12 Alfa Romeo, per i soccorsi in autostrada.

Non si può augurare ad alcun politico famoso, un qualsivoglia malore o incidente per risolvere gli annosi problemi dell’assistenza sanitaria nel nostro territorio, si può solo sperare che si cambi rotta e si faccia di tutto per migliorare l’attuale situazione di scontento nei confronti dei servizi sanitari.” Dott. Franco Barbabella

Ricordiamo la nostra mail per le segnalazioni: dilloaprometeorvieto@gmail.com


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