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Il “Club Amici della Stampa” ringrazia la città e soprattutto i giovani per la giornata del 26 febbraio e l’abbraccio a Sami Modiano

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di Alessandro Li Donni, presidente dell’associazione Club Amici della Stampa.

La giornata emozionante del 26 febbraio che ha visto protagonista assoluto Sami Modiano ha avuto anche un altro protagonista, il pubblico giovane. Lo ammettiamo, qualche timore c’era. Un incontro di domenica mattina, con uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz e una sala da riempire. Modiano, è noto, ama i giovani e a loro indirizza il suo straziante racconto perché “non si ripeta mai più”. Lo ha ripetuto spesso alla fine della sua testimonianza.

Partiamo proprio dalla fine, dall’abbraccio commovente del “nonno” ai suoi numerosi nipoti. Sono corsi tutti in avanti appena chiamati, perché quando il nonno chiama si corre senza se e senza ma. Poi quei ripetuti abbracci, le lacrime di Modiano, senza mai nasconderle. D’altronde le emozioni non si devono nascondere, mai!

Ogni timore sull’impegno dei giovani di domenica mattina è svanito immediatamente quando all’ingresso di Modiano in sala tutti hanno applaudito, quando ha iniziato il suo struggente racconto sulla prima giovinezza felice nella sua Rodi e gli occhi degli studenti sono rimasti fissi sul protagonista della giornata. E poi il racconto è andato avanti con l’espulsione dalla scuola, la mano sul capo del maestro…le parole del padre. La vergogna delle leggi razziali ha colpito la famiglia Modiano. L’isola delle rose ha perso i suoi petali e ha tirato fuori le spine. Spine non sue ma dei tedeschi e dei loro alleati fascisti. Il racconto del viaggio, lunghissimo in nave e poi l’arrivo al campo di Birkenau.

E i giovani erano rapiti, attenti, commossi. Non c’era un telefonino se non per fotografare o registrare qualche brano. Un silenzio che ha parlato più di tante parole. E allora bravi alle ragazze e ai ragazzi del IISACP, Liceo Classico e delle Scienze Umane, Artistico e Professionale, all’IIS Majorana-Maitani, delle scuole medie di Orvieto e dell’Istituto Comprensivo Muzio Cappelletti di Allerona. Hanno offerto un’immagine di Orvieto fresca, attenta, emozionante e non quella stereotipata di giovani disattenti, a tratti menefreghisti e superficiali.

Dobbiamo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che ha compreso l’importanza dell’evento e la sua unicità. I dipendenti che in un giorno festivo hanno offerto la loro professionalità e disponibilità per trovare la soluzione giusta per accontentare il gran numero di persone venute per ascoltare Sami Modiano. La cittadinanza, la ringraziamo, per aver dato dimostrazione di sensibilità e aver riempito la sala ben prima dell’orario d’inizio della manifestazione. Sicuramente avremmo potuto scegliere una sala più capiente ma la disponibilità della Fondazione per noi è divenuto un impegno.

Il “Club Amici della Stampa”, costituitosi per volontà dei professionisti dell’informazione che operano direttamente in città, ringrazia le istituzioni, i cittadini e soprattutto i giovani che hanno partecipato all’evento “Ho visto l’orrore. Il futuro della memoria” che ha visto protagonista assoluto Sami Modiano insieme a Ruben Della Rocca, vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, e Roberto Conticelli, giornalista che non ha bisogno di grandi presentazioni dal 26 febbraio socio onorario.


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