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Casa di Reclusione e Fondazione Faina: insieme per un progetto di comunità

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La Dottoressa Anna Angeletti, Direttrice della Casa di Reclusione di Orvieto, e il Dottor Daniele Di Loreto, Presidente della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, hanno sottoscritto una convenzione per la realizzazione di un progetto sperimentale finalizzato all’impiego di detenuti in progetti di pubblica utilità.
Erano presenti alla firma, e saranno garanti della buona riuscita del progetto, il Comandante della Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione, Dottor Enrico Gregori, e il Responsabile dell’Area educativa Dottor Paolo Maddonni.

L’iniziativa risponde ad una idea della giustizia penale che non è solo detenzione ma anche riparazione del danno inflitto alla collettività e vuole favorire la rieducazione del condannato attraverso opportunità che gli consentano di reinserirsi positivamente nella società. L’attività sarà svolta all’interno del museo, sarà a titolo volontario e gratuito e terrà conto delle specifiche professionalità e attitudini lavorative del detenuto: piccole manutenzioni, cura del verde, aiuto per la logistica.

“La Fondazione per il Museo “Claudio Faina” è una istituzione culturale, la prima realizzata in Italia nel settore museale, è un bene della Città ed è a disposizione di tutte le componenti della collettività – ha dichiarato il Presidente Di Loreto – compresa la Casa di Reclusione. Siamo orgogliosi di poter offrire questa opportunità e di poter contribuire ad un progetto di grande valore sociale, nella convinzione che una collettività si distingue anche sul piano culturale se riesce a fare comunità”.

“La Casa di reclusione si sta aprendo sempre di più al territorio orvietano, affinché sia considerata anche una risorsa e non solo un luogo detentivo. La nuova collaborazione con la Fondazione arriva al momento giusto per consolidare quanto già si è avviato – ha dichiarato la Direttrice Angeletti – e per una persona detenuta confrontarsi con l’arte e il bello è uno stimolo ulteriore a riflettere sulle proprie scelte di vita”.

La convenzione è solo un primo atto di reciproca collaborazione cui seguiranno anche altre importanti iniziativa e attività culturali che a sua volta la Fondazione Faina svolgerà all’interno della Casa di Reclusione.


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