Sono ripresi regolarmente lunedì 29 novembre le attività per i bambini che frequentano l’asilo nido comunale “Il Girotondo” interrotte per consentire le verifiche tecniche sulla struttura di Sferracavallo che lo ospita. In accordo con l’Ufficio Scolastico del Comune di Orvieto e la Cooperativa Il Quadrifoglio che gestisce il servizio, gli 8 iscritti alla sezione Lattanti sono stati temporaneamente trasferiti presso l’asilo nido comunale “Arcobaleno” di via dei Dolci a Orvieto centro, otto bambini presso il nido comunale “Pane e cioccolata” di Ciconia e sedici bambini di età compresa tra 20 e 26 mesi presso la scuola dell’infanzia di Ciconia.
“Ringrazio la Dirigente dell’Istituto comprensivo Orvieto-Montecchio, Isabella Olimpieri – commenta il Sindaco, Roberta Tardani – che per far fronte all’emergenza è riuscita a recuperare e mettere a disposizione alcuni spazi all’interno della scuola dell’infanzia di Ciconia. Questa soluzione provvisoria, possibile grazie alla sinergia tra Ufficio Scuola del Comune di Orvieto, ‘Quadrifoglio’ e i tecnici del Settore Lavori pubblici, ci consente di garantire alle famiglie la ripresa delle attività del nido nei tempi indicati dall’ordinanza di chiusura della scuola di Sferracavallo e di poter ultimare i lavori di adeguamento dei locali multifunzionali di proprietà comunale in via degli Aceri a Ciconia.La soluzione individuata negli spazi occupati dall’associazione di volontariato ‘Andromeda’, come evidenziato anche dai rappresentanti de ‘Il Quadrifoglio’, resta infatti quella ottimale dal punto di vista logistico e gestionale per ospitare tutti i bambini del nido, ad eccezione dei Lattanti, ed evitare i disagi di uno spacchettamento su più sedi degli iscritti”. “A giorni – conclude il Sindaco – saranno comunque ultimati i lavori di adeguamento della Sala Corsica, con la realizzazione di un bagno per disabili e l’installazione di impianti di riscaldamento/condizionamento, intervento funzionale all’eventuale trasferimento temporaneo delle attività di Andromeda previo un auspicabile accordo condiviso con l’associazione stessa”.
L’Associazione Andromeda, dal canto suo «prende atto che è stata trovata una soluzione temporanea per l’alloggiamento dei bambini dell’asilo nido comunale “Il Girotondo”. Si compiace – spiega in una nota – che il comune abbia adottato la soluzione suggerita proprio da Andromeda in occasione degli incontri già tenutisi con gli uffici responsabili del comune di Orvieto per affrontare la problematica, nonostante il comunicato non ne faccia menzione. Rimane, tuttavia, la preoccupazione dell’Associazione, legata alla più volte ribadita temporaneità del provvedimento adottato, che lascia intendere la perseverante volontà del Comune di procedere, in ogni caso e nonostante l’appello di Andromeda, al futuro collocamento dei bambini presso i locali da essa attualmente occupati, con conseguente necessità di un suo trasloco, a discapito dell’intera comunità di soggetti disabili. Pur consci dei disagi che in questo momento stanno subendo le famiglie dei bambini dell’asilo, alle quali va tutta la nostra solidarietà – si legge nel documento diffuso – riteniamo che nemmeno i diritti degli utenti di Andromeda debbano essere ingiustamente compromessi e, vadano, invece, egualmente salvaguardati e tutelati, considerata soprattutto la loro difficoltà, non solo di natura fisica, ad adattarsi a nuovi ambienti. Non si comprende la necessità di spostare nuovamente i bambini tra qualche mese, e comunque quando i lavori nella “Sala Corsica” saranno ultimati, visto che, nel frattempo, i piccoli si saranno ambientati nei nuovi locali e potrebbero ritornare tranquillamente presso “Il Girotondo” quando sarà definitivamente ripristinato. Auspichiamo che l’amministrazione comunale, consapevole dei suoi doveri di welfare nei confronti delle categorie più svantaggiate, e che il semplice adeguamento strutturale, ammesso che sia possibile, nel caso specifico non basterebbe comunque a garantire l’adattamento dei ragazzi di Andromeda, si determini ad individuare soluzioni logistiche alternative rispetto al paventato trasferimento dell’associazione nella “Sala Corsica”, evitando ingiusti disagi e difficoltà ai suoi utenti.»