Un magro bottino di circa 50 euro è quanto è fruttato a coloro che, nel pomeriggio di venerdì, approfittando di un momento in cui la chiesa di Sant’Andrea, nella centralissima piazza della Repubblica di Orvieto, era deserta, hanno divelto e forzato la cassetta delle offerte. Un furto lampo, che nessuno ha visto, ma che il parroco, don Luca Conticelli, ha scoperto quando nel tardo pomeriggio è tornato in chiesa. Non è la prima volta che simili atti vandalici si registrano ai danni della Chiesa di Sant’Andrea, nonostante sia a due passi del comune e in pieno centro storico. L’ultimo episodio fu in gennaio quando il parroco trovò, nei pressi dell’altare, del cibo consumato. Ma nel tempo non pochi sono stati i furti, i danneggiamenti, le pallonate sulle vetrate. Don Luca ha sempre affrontato tutto con pazienza e spesso denunciando ma stavolta la misura è colma.
«Le porte della nostra chiesa sono sempre aperte durante il giorno – spiega il parroco – e dalle 14 alle 17 la chiesa si può dire quasi deserta, forse è in quel momento che hanno agito. Non sporgerò denuncia – dice – non è quanto rubato che mi preoccupa. Sono seriamente preoccupato per la nostra sicurezza – dice – questa gente potrebbe un giorno incontrare un anziano, e potrebbe non so spingerlo o chissà, peggio. Per cui chiedo maggiore controllo. Nella piazza c’è il comune, c’è il presidio dei vigili, ci sono le nuove telecamere, possibile che nessuno possa fare qualcosa anche per la vicina chiesa? Non chiedo altro. Ci siamo anche organizzati con i parrocchiani per fare sorveglianza a turni – dice – ma non è possibile. Ripareremo ovviamente la cassetta e la rimetteremo al suo posto ma, ripeto, questi atti mi spaventano più per quello che potrebbe accadere che non per quello che è accaduto.»