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Sindaca Tardani: “Odio e insulti da censurare sempre, la solidarietà non sia però a corrente alternata”

Tempo di lettura: 2 Minutei

di Roberta Tardani, sindaca di Orvieto

Leggo oggi che il Pd di Orvieto ha trovato la voce per condannare giustamente la campagna di odio e di insulti ricevuti in queste settimane sui social dalla presidente della Regione.

È sicuramente un fatto da censurare senza se e senza ma e – aggiungo – da censurare sempre e non solo quando conviene. So bene quello che vuol dire perché dalla campagna elettorale a oggi sono stata e sono ancora oggetto di veleni e offese personali, esattamente come quelle ricevute dalla presidente Proietti e che non hanno niente a che fare con la critica politica, mosse non solo da normali cittadini ma alimentate anche da pseudo opinionisti anonimi, poeti e cantautori, addirittura cavalcate da movimenti civici e politici che, dove non sono stati conniventi, sono comunque stati colpevolmente silenti. Anche quelli che oggi esprimono parole di solidarietà, anche quelli che sbeffeggiavano i miei sorrisi persino sui loro volantini elettorali.

Perché dovete sapere che anche un sorriso può avere un valore diverso in base alla sindaca della città che lo “indossa”.

Piena solidarietà dunque anche da parte mia alla presidente che con la sua giusta denuncia, non solo politica ma anche formale, ha probabilmente aperto una strada da seguire per perseguire e fermare gli odiatori seriali.

Ma lo stesso deve valere per tutte le donne che hanno incarichi di responsabilità e vengono prese di mira con insulti sessisti di ogni tipo. E se vogliamo ricondurre il dibattito politico, pure quello più aspro e duro, alle regole del rispetto e della serietà dobbiamo dire basta anche al doppiopesismo e all’inaccettabile ipocrisia. La solidarietà non è un sentimento da promuovere a corrente alternata.

Non accetto in nessun modo il tentativo di attribuire alla manifestazione dei sindaci la responsabilità del clima che si è venuto a creare. Ho difeso e continuerò a difendere la nostra comunità in ogni sede e nei confronti di qualsiasi interlocutore politico, ho indossato la fascia tricolore alla recente iniziativa contro la manovra fiscale della Regione perchè quella fascia rappresenta tutti i cittadini e la manovra approvata dalla Giunta colpirà indistintamente tutti gli umbri a prescindere da quale sindaco abbiano votato.

Una manovra sproporzionata da 322 milioni fondata su dati non reali e su un documento di lavoro provvisorio che ancora nessuno conosce e che – come ci ha detto stamattina la presidente Proietti – non sarà definitivo prima del 30 aprile. Una manovra ingiustificata ed evitabile, smascherata dal lavoro fatto dai consiglieri regionali di centrodestra, che va ritirata e non modificata, come ci è stato invece prospettato, facendo ora passare il dietrofront imposto dalle pesanti critiche di associazioni datoriali e sindacati, addirittura come un’operazione che porterà benefici alle categorie più fragili.


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