di Nova Orvieto
L’Associazione NOVA esprime profondo rammarico per il rifiuto dell’incontro chiesto al
Presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei. Era nostro desiderio discutere della
chiusura del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto e delle criticità legate alla mancanza di
informazioni sul progetto di riqualificazione, alla luce anche dell’anno giubilare in corso.

Sin dal primo giorno di chiusura del museo, il 1° settembre 2024, ci siamo interrogati su
quale fosse il progetto di riallestimento di cui lo stesso Presidente Taddei già aveva parlato
nell’intervista rilasciata ad OrvietoLife il 29 agosto dello scorso anno.
Il recente riposizionamento delle pale d’altare cinquecentesche nella Cattedrale ha sollevato
ulteriori perplessità sulle modalità con cui vengono condotte queste operazioni. Non
intendiamo qui entrare nel merito specifico delle singole questioni. Il punto su cui vorremmo
aprire una riflessione, infatti, è un altro.
A fronte delle suddette preoccupazioni, come associazione, abbiamo ritenuto necessario
richiedere un incontro con il Presidente dell’Opera del Duomo, Ing. Andrea Taddei, al fine di
ricevere chiarimenti e instaurare un dialogo aperto anche a nome di tutti quei cittadini che
nei mesi scorsi avevano sollevato legittime perplessità su quanto stesse avvenendo in
Duomo e nei Palazzi Papali.
La nostra richiesta, tuttavia, è stata respinta, negando di fatto la
possibilità di un confronto costruttivo su un tema che riguarda l’intera comunità orvietana.
Il rifiuto di un incontro con un’associazione cittadina è un segnale allarmante di chiusura e
isolamento istituzionale.
Come ha giustamente ricordato il Vescovo Sigismondi durante
l’assemblea nazionale dell’Associazione delle Fabbricerie Italiane, la Cattedrale e il suo
patrimonio storico, artistico e spirituale appartengono a tutta la comunità. Invitiamo pertanto
l’Opera del Duomo a riconsiderare la propria posizione e aprire un tavolo di dialogo che
garantisca adeguata informazione alla cittadinanza, fino a coinvolgerla nel processo di
trasformazione del Museo dell’Opera del Duomo e degli altri interventi che interessano la
Cattedrale.
Allo stesso tempo, chiediamo alle forze politiche locali di interrogarsi sulla
modalità con cui l’Opera del Duomo porta avanti il proprio operato.
Non si tratta solo di conservazione del patrimonio artistico, ma di tutela di un’identità
collettiva che merita rispetto e considerazione.