Sabato 31 agosto “In Cerca di Santa Perduta” si conclude con una Big
Band di All-Stars del jazz orvietano, nel ricordo di Francesco Satolli
Archiviato il tributo alle canzoni di Antonello Venditti, con una Piazzetta Simoncelli
forse mai così gremita e coinvolta (vedi foto), sabato 31 agosto alle 21.15 per “In
Cerca di Santa Perduta” (organizzata da Radio Orvieto Web con il Patrocinio del
Comune di Orvieto) arriva il momento di “Per Francesco, sopra le stelle del jazz”, il
tradizionale e sentito appuntamento che ricorda l’amico, nonché valente jazzista e
archeologo, Francesco Satolli, scomparso sedici anni fa, lasciando un vuoto
incolmabile in chi l’ha conosciuto e gli ha voluto bene.
Il concerto di quest’anno è
una produzione targata Santa Perduta che da qualche tempo si caratterizza per la
creazione di eventi inediti speciali: in ‘Round about Sato per la prima volta si
esibiranno tutti insieme i più grandi musicisti jazz orvietani guidati e diretti da
Mauro Verrone, che oltre a essere un gigante del jazz italiano, tra gli anni ’90 e i
primi 2000 fu maestro di Francesco Satolli e di tutta quella splendida generazione di
saxofonisti orvietani di cui andare ancora oggi orgogliosi.
La Big Band, di ben 16 elementi, eseguirà musiche di Lee Morgan, John Coltrane,
Hank Mobley e dello stesso Mauro Verrone che arrangia il tutto e dirige l’iperbolico
combo formato da Francesco Bufalini (sax soprano); Filippo Bianchini, Federico
Turreni (sax alto); Giampaolo Bonuso, Gianfranco Puppola e Marco Cocchieri
(sax tenore), Francesco Guzzetta (sax baritono), Pippo Gazzurra e Armando
Borghi (trombone), Pierpaolo Cincinelli e Pietro Imbastoni (tromba), Lucio
Giovannella (batteria), Massimo “Misso” Frellicca (contrabbasso), Francesco
Rosati (chitarra) e Andrea Vergari (piano).
Insomma, tutto fa presagire che quella che andremo a gustare sarà una esibizione
storica per il jazz orvietano, un evento che, ci scommettiamo, sarà reso ancora più
caldo dalla presenza di un pubblico folto e dal palato fino qual è quello della
Piazzetta Simoncelli.
L’ingresso, come sempre quando si parla di Santa Perduta, è libero.
