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Disavventure sanitarie a Orvieto. “Bisogna ripensare a tutto il sistema”

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Questa non è la solita lamentela all’indirizzo del “Santa Maria della Stella”, del suo Pronto Soccorso o di un reparto a scelta tra quelli maggiormente in difficoltà (perché le difficoltà ci sono e nessuno le può negare). Questa è la storia di quanto accaduto ad un uomo anziano, residente in un comune dell’Orvietano, improvvisamente colto da colica renale.

Nella serata di martedì 23 luglio, dopo cena, quest’uomo viene colpito da colica renale. Conosce bene i sintomi, e i dolori lancinanti, perché ci è già passato. La figlia dell’uomo è una operatrice sanitaria e anche lei capisce che la situazione non è affatto rosea. Così la donna chiama immediatamente il 118 alle 22:18. Ma non ci sono ambulanze: “L’operatrice del 118, gentilissima devo dire e molto professionale, mi spiega che su Orvieto in quel momento ci sono tre ambulanze, una che fa da presidio a un evento, una impegnata in un trasferimento a Terni e una medicalizzata, e pertanto ferma a disposizione di eventi traumatici più gravi dove è richiesta la presenza del medico. E quindi mi suggerisce o di portare da sola mio padre in ospedale o di sentire la guardia medica”.

Intanto l’uomo è sempre in preda a dolori che solo chi ha provato sa di quale intensità siano. “In quelle condizioni non me la sento di portare in macchina mio padre a Orvieto. La guardia medica mi risponde ma il medico non è intenzionato a venire a visitare mio padre. Alla fine riesco a farlo arrivare e intanto si sono fatte le 23:30”.

“Io non voglio puntare il dito su nessuno, sia chiaro, ma questo livello di assistenza non è accettabile né ammissibile. Il servizio di guardia medica va ripensato e implementato, non è possibile che i medici non si muovano. E il 118 non può poter contare solo su 3 ambulanze su Orvieto, di cui una sola medicalizzata. Nel mio caso avrei potuto portare mio padre in ospedale a nostro rischio e pericolo ma se mio padre, come tanti anziani, fosse stato da solo? E se non fosse stato in grado di fare altro che chiamare e chiedere assistenza? E non da ultimo è necessario il ripristino dell’assistenza urologica proprio perché l’Orvietano è popolato da anziani”.

“Questa volta abbiamo risolto, seppur con telefonate su telefonate, ma la prossima volta?”


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