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Enrico Paolini: “Proviamo a guardare avanti”

Tempo di lettura: 2 Minutei

di Enrico Paolini

Senza entrare nel merito dei vari interventi sul valore ed il significato del civismo politico, vorrei
fare una proposta concreta partendo da un presupposto: il “cambiamento”, la crescita sociale,
culturale ed economica di tutto il Territorio Orvietano sono in mano agli abitanti del Comune di
Orvieto e non di un Sindaco, della sua Giunta e del Consiglio Comunale. Questi sono soltanto uno
strumento importante, primario, ma non sufficiente.

E qui non mi posso dilungare su quello che è
stato o non è stato prodotto negli ultimi 25/30 anni dai vari Sindaci, Giunte e Consigli Comunali.
Per realizzare un vero cambiamento occorrono molti anni, molti di più di una o due legislature
comunali, ma soprattutto occorre un progetto, o più progetti uniti in una unica visione.
La proposta è questa: creiamo un soggetto giuridico, una associazione, meglio una fondazione di
comunità, con lo scopo di redigere un nuovo progetto di “sviluppo sostenibile” di Orvieto e di
tutto il Territorio Orvietano. Un Progetto che potrà e dovrà essere a disposizione delle prossime
amministrazioni comunali, di tutti gli abitanti, di tutti gli enti ed i soggetti pubblici e privati che
operano nel territorio orvietano. Un progetto da realizzare attraverso gruppi di studio e di lavoro
divisi in aree tematiche (economia, turismo, sanità, cultura, formazione ecc.) ma soprattutto in
aree territoriali che hanno esigenze e caratteristiche diverse e particolari: la Rupe ed il centro
storico, la Valle del Paglia (Sud e Nord) con Ciconia, Orvieto Scalo, Sferracavallo, ecc. l’Altopiano
dell’Alfina, il versante Monte Peglia. Ad eccezione della Rupe, le altre quattro aree dovranno
coinvolgere, nella progettazione, i territori di tutti i comuni limitrofi, confinanti, che vanno anche
al di là della Regione Umbria e comprendono il Lazio e la Toscana. Il Progetto complessivo che sarà
realizzato avrà molta più forza e possibilità di essere attuato se coinvolgerà un’area di ca
50/60.000 abitanti piuttosto che 20.000.

Questa proposta è indirizzata in primo luogo all’associazione NOVA ed a Roberta Palazzetti con il
suo gruppo di sostegno: non dovrebbero andare persi l’impegno, le capacità, gli approfondimenti,
le novità che questi due gruppi civici hanno portato nel dibattito politico della campagna
elettorale. Poi la proposta è indirizzata a tutti i candidati civici che si sono messi in gioco nelle due
coalizioni di centro destra e centro sinistra. Ai vari partiti politici ed ai consiglieri eletti, sia a quelli
che saranno al governo del Comune, sia a quelli che saranno all’opposizione. La proposta è
indirizzata a chi sarà il futuro Sindaco. La proposta è indirizzata a tutti gli Enti e le Società
pubbliche e private, le Associazioni Culturali, del Terzo Settore, di Categoria, Sindacali ecc. La
proposta è indirizzata a tutti gli abitanti del Comune di Orvieto, sia agli anziani più o meno giovani
come me, che potranno mettere a disposizione la propria esperienza, sia ai giovani più o meno
adulti come i promotori di Nova, che dovranno, loro, soprattutto, progettare il proprio futuro.

Occorre ricreare una Comunità allargata che metta insieme tutte le idee, le proposte ed i vari
programmi elettorali, andando ad approfondirli e discuterli. Quindi attraverso lo studio della
storia, l’analisi del presente, la progettazione del futuro, creare un condiviso Progetto del
Territorio Orvietano. Prendiamoci il tempo necessario, guardiamo alto, guardiamo dall’alto,
guardiamo avanti.


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