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Replica del Sindaco Tardani sulla ipotesi della realizzare di una Rems a Orvieto

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“Non c’è alcun atto ufficiale già stabilito – afferma – non siamo abituati a dire ‘no’ a prescindere e, se e quando ci verrà presentato ufficialmente e formalmente qualcosa, valuteremo con serietà e trasparenza le proposte” 

In merito all’ipotesi di realizzare una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) ad Orvieto, il Sindaco, Roberta Tardani replica: “Non c’è nessun atto o documento ufficiale già stabilito o definito che individua l’ex mensa della caserma Piave, di proprietà della Usl Umbria 2, quale sede di una Rems. Si tratta di una ipotesi di riutilizzo di quella struttura formulata dall’Assessorato regionale alla Sanità e comunque condizionata a uno studio di fattibilità che deve essere realizzato.

Non siamo abituati a dire ‘no’ a prescindere e, se e quando ci verrà presentato ufficialmente e formalmente qualcosa, valuteremo con serietà e trasparenza le proposte che saranno avanzate come abbiamo sempre fatto in questi anni alla guida della città. Nessun vuole nascondere niente tanto che di questa ipotesi se ne è parlato in un incontro pubblico.

Ciò che rammarica è il tono e le modalità che ha preso la discussione, nata – ripeto – da una semplice ipotesi, che sta degenerando sui social network, si sta amplificando con i velenosi passaparola e viene come al solito cavalcata politicamente. Malgrado ogni tipo di considerazione stiamo pur sempre parlando di servizi sanitari e di persone con problemi e termini e modi con cui viene dipinta questa semplice ipotesi hanno il solo obiettivo di incutere timore nella comunità e scatenare odio. Basta leggere i commenti che ne sono derivati. Francamente mi piacerebbe confrontarmi su questioni concrete e vedere nascere comitati civici a favore di qualcosa o per costruire qualcosa con la stessa foga e velocità con cui invece nascono invece per andare contro qualcuno.

Non è solo legittimo ma assolutamente auspicabile che la Usl Umbria 2 e la Regione valutino finalmente la rifunzionalizzazione di una struttura di loro proprietà, l’ex mensa della caserma Piave, il cui acquisto sappiamo benissimo a cosa servì all’amministrazione comunale di allora. Non certo a realizzare la Casa della salute visto che per anni né l’Asl né la Regione avevano fatto nulla per realizzare quel progetto.

Allora sì che si prendevano e si accettavano silenziosamente imposizioni dall’alto, dal governo regionale ‘amico’, non certo ora che questa Amministrazione Comunale ha invece orientato le scelte della Regione su questo territorio e continuerà a farlo nell’interesse della comunità che rappresenta. Per questo torniamo a rivendicare con forza l’aver portato Usl e Regione a rifunzionalizzare l’ex ospedale di piazza Duomo destinandolo a ‘Casa e ospedale di comunità’, finanziandolo con fondi certi provenienti da Pnrr e dal bilancio regionale. Strutture che, per come si è evoluta la normativa, non avrebbero potuto trovare spazio all’ex mensa della Piave. Mentre c’è chi ancora aspetta la manna dal cielo noi lavoriamo e continueremo a lavorare per trovare soluzioni concrete e così sarà restituito alla città un importante contenitore, quale è l’ex ospedale, che sarà in grado di migliorare e potenziare i servizi sanitari e riportare economia quotidiana nel centro storico”.


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