di Marco Conticelli – Sindaco di Porano
Nella sua prima convocazione operativa il C.A.L., Consiglio delle Autonomie Locali, organismo che esprime pareri sulle proposte di Legge regionali, del quale faccio parte in quanto eletto dai Sindaci della Provincia di Terni per i Comuni sotto i 5000 abitanti, ha bocciato il testo presentato dall’Assessore regionale alle Politiche abitative Fabio Barcaioli.

Insieme agli altri Sindaci e consiglieri di centro-destra abbiamo evidenziato come le proposte di modifica
della Legge regionale 23/2003 vanno contro ogni logica in quanto contengono norme molto meno
restrittive, come quella dell’obbligo di residenza in Regione portato da cinque anni a dodici mesi e
dell’apertura anche a quei cittadini stranieri possessori di immobili all’estero, amplificando di fatto la platea dei potenziali richiedenti e contribuendo ad allungare le liste di attesa senza però garantire l’effettiva disponibilità di un alloggio e, nel caso di chi possiede immobili all’estero, penalizzando coloro che in Italia hanno una abitazione o quota di possesso di abitazione di proprietà.
Bocciata anche la proposta di cancellare sostanzialmente il requisito dell’assenza di occupazioni senza titolo di alloggi ERS per poter rientrare tra gli assegnatari e quella di cassare il requisito generale, in capo ai beneficiari, riferito all’ assenza di condanne penali passate in giudicato.
Ho evidenziato che il problema più importante che oggi hanno i Comuni, in particolari i piccoli Comuni, è
quello di non essere in grado di mettere a disposizione degli assegnatari gli appartamenti del patrimonio
ERS in quanto ATER, nonostante i ripetuti solleciti informali e ufficiali, non interviene in tempi ragionevoli
con le necessarie opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, penalizzando fortemente i cittadini che
hanno ottenuto una casa, costretti ad attendere tempi biblici per entrarvi.
Pertanto prima di preoccuparsi di modificare un regolamento con proposte francamente irricevibili,
sarebbe opportuna una revisione generale di un ente strumentale come ATER che ormai da tempo non
risponde più alla sua mission.
Vedremo se l’Assemblea legislativa terrà in debito conto questa bocciatura che proviene dai territori e dai
Sindaci che meglio di altri conoscono le problematiche dei cittadini.