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Guidava ubriaco sulla A1. Denuncia e ritiro della patente

Tempo di lettura: 1 Minuto

Attività della Polizia di Stato: denuncia e ritiro della patente per un automobilista da parte della Polizia Stradale di Orvieto. Guidava ubriaco in autostrada con un tasso alcolemico prossimo al coma etilico

Si è reso protagonista di manovre molto pericolose il conducente di una autovettura che è stato rintracciato dalla Polizia di Stato mentre guidava, in direzione Firenze sull’A1, in condizioni psicofisiche pericolosamente alterate.

E’ infatti nella serata del 14 settembre che la Centrale Operativa della Polizia Stradale inviava una pattuglia della Stradale di Orvieto proprio in prossimità del casello A1 della città, da dove giungevano segnalazioni riguardo una Lancia Y che aveva rischiato di provocare un incidente effettuando una manovra tanto sconsiderata quanto pericolosa.

Gli operatori, salvaguardando l’incolumità degli automobilisti in viaggio in quel momento, e con non poca difficoltà, scongiurando il peggio vista la densità di traffico e di velocità dei mezzi in transito, hanno rintracciato dopo poco tempo l’auto segnalata, il cui conducente mostrava evidenti sintomi di ubriachezza, motivo che faceva scattare la procedura volta ad accertare, con gli apparecchi in dotazione alla Polizia Stradale, il suo tasso alcolemico. Il tasso di alcolemia  è risultato pari a 3,22 g/l, valore molto prossimo alla soglia in cui si precipita in coma etilico, che si ha infatti a livelli compresi tra i 3,5 e i 4 g/l.

Ritirata immediatamente la patente di guida (la Legge prevede una sospensione da uno a due anni se il veicolo è di proprietà del trasgressore ma se è di una persona diversa, come in questo caso, il periodo di sospensione raddoppia – oltre a ciò il trasgressore dovrà sottoporsi a visite mediche al cui esito sarà vincolata la restituzione della patente) ed è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura di Terni, che seguirà l’iter penale con la celebrazione di un processo.

Un atteggiamento altamente rischioso per sé e per gli altri quello dell’automobilista che, se non immediatamente interdetto dal continuare a guidare, chissà cosa avrebbe potuto provocare.


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