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“Indagine riccio”. Operazione antidroga dei Carabinieri di Orvieto, in manette otto persone

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OPERAZIONE ANTIDROGA CONVENZIONALMENTE DENOMINATA “INDAGINE RICCIO” DEI CARABINIERI DEL NUCLEO OPERATIVO DELLA COMPAGNIA DI ORVIETO.
IN MANETTE SPACCIATORI DI ORIGINE STRANIERA CHE RIFORNIVANO I CONSUMATORI DELL’ ORVIETANO, TRA CUI NUMEROSI MINORENNI.

E’ scattata nella mattina di mercoledì 26 luglio, a Orvieto Scalo, alle prime luci dell’alba, ad opera dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Orvieto, a cui si sono aggiunti in rinforzo numerosi altri colleghi dei Comandi territoriali limitrofi, l’esecuzione di varie misure cautelari nei confronti di otto cittadini di origine nordafricana, domenicana e rumena accusati, in concorso di persone, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione, denominata “Indagine riccio”, ha permesso ai militari dell’Arma di eseguire una ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Terni su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, nei confronti degli otto, per i quali due sono le custodie cautelari in carcere notificate, tre i divieti di dimora nel comune di Orvieto consegnati e tre gli avvisi di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’attività messa a segno ieri mattina è frutto di una complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni, indagine che ha consentito di accertare come il sodalizio criminale gestisse, di fatto, lo spaccio di stupefacenti nei territori dell’Orvietano, fino a divenire un vero e proprio punto di riferimento dei consumatori dell’intera zona, tra i quali numerosi minorenni.

«Nel corso dell’attività investigativa – spiega una nota del comando provinciale di Terni – che ha consentito ai carabinieri di ravvisare gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli otto, diversi sono stati i recuperi di sostanza stupefacente effettuati dagli investigatori dell’Arma nei confronti di svariati consumatori, nonché le segnalazioni amministrative conseguenti. A tali riscontri – spiega ancora l’Arma – è seguita una puntuale attività di osservazione, controllo e pedinamento, posta in essere nell’arco delle investigazioni intraprese, nonché una puntuale attività di acquisizione documentale, anche tramite l’analisi dei tabulati telefonici, che hanno consentito di delineare sempre più un oggettivo quadro probatorio, capace di individuare con esattezza le responsabilità degli appartenenti al sodalizio criminale».

L’indagine ha permesso di ricostruire come, tra aprile 2022 e marzo 2023, gli indagati abbiano effettuato 626 cessioni di sostanza stupefacente, di cui una riguardante 3 grammi di cocaina e 625 tutte di hashish, un totale di 1070 grammi di sostanza ceduta per un controvalore economico complessivo di 10.000 euro circa. Luogo di spaccio preferito dal gruppo criminale era l’abitazione dove alcuni di loro dimorano e dove ieri mattina sono stati rintracciati al momento dell’esecuzione della misura cautelare disposta dal gip.

Durante l’operazione, nel corso delle perquisizioni, a carico di alcuni dei soggetti appartenente al sodalizio sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 25 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish.


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