In Duomo brilla la luce dei The Sun. Parole e musica nel concerto-testimonianza più atteso di Arte e Fede Gli altri appuntamenti in cartellone

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Diciotto canzoni e “mezza” in quasi due ore. Tanto è bastato lunedì 5 giugno a far splendere in Duomo la luce dei The Sun. Ospite della 17esima edizione del Festival Internazionale d'Arte e Fede, la rock band vicentina non ha deluso le attese portando ad Orvieto l'energia di un concerto elettrico e la forza della Parola. La stessa che in 26 anni di attività ha raggiunto anche ospedali, carceri, campi di rifugiati e luoghi dove sperimentare l'accoglienza della fraternità, la verità, la forza della preghiera, la ricerca dell'equilibrio e l'amore come un “colpo di Grazia”, finalmente consapevoli che “il Signore non grida, ma sussurra al nostro cuore e ci chiama per nome”.

Ad aprire la serata i saluti di monsignor Gualtiero Sigismondi che si è complimentato con il direttore artistico del festival, Alessandro Lardani, per il suo impegno nell’organizzazione e nella promozione degli appuntamenti di Arte e Fede.


Nel peso specifico delle note – ha detto il vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi – c’è tutta la bellezza dell’arte che esprime la fede. La testimonianza è ancorata al concerto ed ogni concerto in Duomo è una testimonianza di fede. L’invito è a saper cogliere nell’arte musicale la testimonianza della voce del Vangelo che corre sulle frequenze delle note”.

Ha parlato invece di un Festival che si realizza grazie al contributo di tutti”, il direttore Alessandro Lardani. “Eucaristia è Cultura. Cultura della gratuità, della condivisione e della gratitudine che, attraverso un percorso, si manifestano nell’appuntamento annuale di Arte e Fede e culminano nella Festa Corpus Domini.”

Non è un caso che il concerto è stato aperto da battiti simili alle pulsazioni del cuore per poi lasciare spazio alla luce che spezza le catene. Da “La leggenda” a “Cuore aperto”, da “Onda perfetta” a “Non ho paura”, dritti lungo “La strada del sole” Francesco Lorenzi (autore, cantante, chitarrista), Riccardo Rossi (batterista), Matteo Reghelin (bassista), Gianluca Menegozzo (chitarrista) e Andrea Cerato (chitarrista) hanno alternato i brani contenuti nel nuovo album “Qualcosa di vero”, pubblicato dall’etichetta La Gloria.

Nel mezzo, i racconti. Le testimonianze personali, appunto, di un passato dove la luce è mancata a causa di dipendenze da alcool e sostanze, a causa della depressione e problematiche nell’affettività, storie vere divenute canzoni in grado di parlare al cuore di chi vuole fare un cammino autentico. Note ora potenti, elettriche, ora più intime e acustiche. Quelle di “Lettera da Gerusalemme”, “1972”, “Maggio”, “Voglio qualcosa di vero” e ancora “Un buon motivo per vivere”, “Betlemme”, “Strada in salita”, “San Salvador”, “20”, “Ostinato e controcorrente”, “La mia legge di attrazione”, “Il mio miglior difetto” e “Uno spirito nel sole” fino all’ultimo brano, solo accennato, con i cinque amici ritrovati stretti in un lungo abbraccio, condiviso con il pubblico che non ha smesso un attimo di applaudire e tenere il tempo con le mani.

“È una grande gioia e un onore –ha spiegato il leader dei The Sun Francesco Lorenzi – essere qui. Abbiamo cominciato a suonare molto giovani, ma in poco tempo abbiamo raggiunto grandi obiettivi. Sembrava un sogno. Tra il 2006 e il 2007, avevamo poco più di venti anni, vivevamo quell’esperienza in un ambiente musicale dedito a molti vizi. Iniziammo ad eccedere e un certo modo di vivere iniziò a disgregarci e rovinarci la vita, stando sempre in superficie. In quella estate mi rendevo conto che non ero felice. Allo specchio incrociavo il mio sguardo e non potevo mentire a me stesso. Sentivo un vuoto. Complice quel momento di crisi iniziai a sentire il peso delle mie responsabilità. C’era tanta confusione e pressione, anche nella mia vita affettiva.

Il 10 dicembre 2007 mia madre mi propose di andare ad un incontro nel teatro di una parrocchia, pur essendo io fortemente anticlericale. Su quel palco, però, i miei coetanei raccontavano storie luminose, nei loro occhi leggevo sguardi di luce. Loro erano più felici di me e invidiavo loro quella luce. Scelsi allora di leggere il Vangelo di Giovanni di cui avevano parlato quella sera e scoprii che non c’è amore più grande di chi dà la vita per i propri amici. Un amore totale. Quella sera Gesù iniziò a farmi sentire la sua voce, a dirmi sei un miracolo irripetibile. Avvertivo una forza che andava oltre, il coraggio di accettare la sfida di rialzarmi e di testimoniarlo. Abbiamo sempre di che essere grati. Anche nel dolore più grande abbiamo sempre un buon motivo per vivere”.

Dopo questa forte testimonianza di vita il programma di Arte e Fede prosegue con altri appuntamenti. Martedì 6 giugno, ancora in Duomo alle 21, XIV edizione della Rassegna Corale di Musica Sacra a cura dell'Associazione "Vox et Jubilum" con la partecipazione de "I Madrigalisti" di Perugia diretti da Mauro Presazzi e "Glissando Vocal Ensamble" di Urbisaglia. "Storia di un violino e del suo albero", il docufilm in proiezione alla presenza del regista Matteo Ceccarelli mercoledì 7 e giovedì 8 giugno alle 16.30 nella Sala Eufonica della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi". Posti fino ad esaurimento, prenotazioni telefoniche tramite WhatsApp al numero 348.7946373.
"Il Mistero dell'Eucaristia" è il titolo del concerto della Corale di Sant'Andrea diretta dal Maestro Riccardo Cambi che si terrà nella Chiesa di Sant'Andrea mercoledì 7 giugno alle 21 con Myungjae Kho, Gabriele Falcioni e Gabriele Anselmi. Letture di Edoardo Siravo. Evento a cura dell'Associazione "Lea Pacini" in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Andrea, con la Scuola Comunale di Musica "Adriano Casasole" e l'Unitre. Venerdì 9 giugno alle 17.30, l'incontro "La carne come compimento della salvezza in Luca Signorelli", tenuto da Padre Jean Paul Hernandez SJ, docente di Arte e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e promosso dall'Opera del Duomo di Orvieto per i 500 anni dalla morte dell'artista. Introdurrà il presidente, Andrea Taddei.
Il Festival Internazionale d'Arte e Fede è realizzato in collaborazione con il Comune di Orvieto, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo della Cattedrale, l’Opera del Duomo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il Gal Trasimeno-Orvietano, BCC Banca Centro Toscana Umbria e Vittoria Assicurazioni e con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.


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