Nel trentennale della tragedia in Val Badia, Orvieto ricorda le vittime. La sindaca Tardani: «Ricordo vivo e indelebile»

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Sulle rupe la notizia arrivò subito, e fu la più grande tragedia mai vissuta dalla città di Orvieto. Il 6 luglio 1993, 18 persone, cittadini orvietani, ma anche di alcuni comuni del comprensorio, morirono in un incidente stradale, a bordo su un autobus, sulla statale 244, in Val Badia a pochi chilometri da Brunico. Oggi, 6 luglio 2023, il trentennale della tragedia.

Ad essere coinvolto fu uno dei quattro autobus che portavano in montagna i parrocchiani, la tradizionale gita estiva organizzata dalla Diocesi di Orvieto -Todi. Su una delle curve dei tornanti, lo schianto con una Bmw che proveniva dall’opposto senso di marcia, per l’autobus un volo di oltre trenta metri fin giù nelle acque del torrente Gadera. Il bilancio fu subito gravissimo: 18 morti e 22 feriti, un dolore che immediato corse fino a Orvieto attraverso la chiamata telefonica che arrivò all’allora sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi. Dolore, sgomento, incredulità furono i primi sentimenti che colpirono una città intera che subito si strinse ai parenti, agli amici, delle vittime, perché ancora oggi a Orvieto, e tra gli altri comuni colpiti Allerona, Ficulle, Montecchio, Terni, Castel Viscardo, e nel viterbese Bagnoregio, non c’è cittadino che in quella tragedia non abbia perso un parente, un amico, un fratello, una sorella. Immediatamente da Orvieto parti’ un autobus alla volta della Val Badia, per portare a casa i feriti e per andar a piangere i morti. L’8 luglio, giorno dei solenni funerali in Cattedrale, fu lutto cittadino in tutto il comprensorio orvietano, una piazza Duomo immersa in un pomeriggio assolato, commossa e ancora incredula li salutò tutti, prima che ogni feretro raggiunse il proprio comune, con grande dolore e commozione.

Nel 30esimo anniversario della scomparsa le vittime sono state ricordate con una preghiera nella chiesa di Longega. «A 30 anni da quella tragedia che sconvolse le nostre comunità e l’Italia intera – afferma la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani che ieri ha voluto esprimere tutto il cordoglio che ancora la città porta nel cuore – il dolore e il ricordo è ancora vivo e indelebile. Giovani vite vennero strappate alla loro esistenza troppo presto, molte famiglie distrutte dal dolore. A loro e a tutte le comunità coinvolte e unite da quel lutto va il pensiero e l’abbraccio della città di Orvieto».

Sulla statale 244, nel punto dell’incidente, molti anni fa fu costruito un cippo, e fu apposta una lapide con tutti i nomi di coloro che persero la vita. E negli anni, molto spesso le gite che ancora la Diocesi organizza, o semplici orvietani che per i motivi più disparati si trovano a passare per quei tornanti, si fermano in quel punto a portare un fiore, a ricordare in silenzio e commossi con una preghiera chi non c’è più. 


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