Orvieto2024. Biagioli: “Il 25 aprile è il natale della nostra democrazia”

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Riceviamo e pubblichiamo da Stefano Biagioli candidato sindaco di Orvieto, Stefano Biagioli per il Bene Comune, Bella Orvieto, Partito Democratico, Orvieto Uniti al Centro

Il 25 Aprile è il natale della nostra democrazia. La memoria come impegno amministrativo

La proposta che arriva dall’Anpi non solo la recepiamo ma possiamo affermare che è già parte del
nostro programma amministrativo. L’esercizio della memoria del 25 aprile, il ricordo di chi ha dato
la propria vita affinché noi tutti oggi ci si possa confrontare e poi scegliere come e da chi farci
amministrare, è quanto di più forte ci hanno lasciato in eredità. Il 25 aprile è il Natale della nostra
democrazia.

Sembra assurdo, ma lo è anche per chi fa finta che questa ricorrenza non esista.
Parole scomode perché non utilizzate da chi è costretto addirittura a puntare sui nostalgici di quella
tragedia per avere qualche voto in più. Voti che noi, invece, non vogliamo! Questo perché i valori
della resistenza e dell’antifascismo, due parole che sembrano non appartenere al vocabolario di
chi ha guidato Orvieto negli ultimi anni, sono per noi tutti capisaldi del nostro impegno civile. La
Resistenza, l’Antifascismo, il ripudio della guerra, la prerogativa della Pace, la lotta contro ogni
regime antidemocratico sono le linee guida della strada che percorriamo quotidianamente. E non è
assolutamente vero che sono temi distanti da noi, che per qualcuno non appartengono a chi vuole
guidare le comunità locali. Festeggiare la Resistenza non significa compiere una scelta divisiva. E’
forse divisiva per qualcuno la nostra Costituzione Antifascista? Aggiungerei un elemento in più alla
proposta dell’Anpi. Non è Orvieto Città Martire della Resistenza ma tutto il territorio orvietano.

Il 25 aprile si conclude il ventennio della dittatura fascista e i mesi della feroce occupazione
nazista. La memoria rischia di disperdersi di fronte ad un revisionismo anticostituzionale e falso. In
Italia non c’erano “carnefici diversi”, ma vittime e carnefici. Non c’erano due idee che si
confrontavano democraticamente. C’era chi usava forza, violenza, arresti, deportazioni, confini ed
omicidi per far prevalere la propria idea di governo autoritario: la dittatura. C’era chi si opponeva a
quella deriva. A chi contesta il 25 Aprile, a chi lo nasconde, penso che serva una iniezione di
memoria. Quando qualcuno si permette da consigliere comunale di festeggiare la primavera
attraverso le parole dell’inno fascista o quando c’è chi si candida alle elezioni amministrative
rimpiangendo gli anni del ventennio e facendo parte di gruppi d’orientamento neo-fascista, serve
conoscere il racconto, per esempio, dei 34 cittadini del nostro territorio morti, ammazzati da fascisti
e nazisti. 34 morti assassinati, dal 12 settembre del ’43 al 18 giugno del ’44. Solitamente noi
ricordiamo i 7 martiri di Camorena, una delle stragi più efferate in Umbria, ma insieme a loro altri
martiri ci sono nel nostro territorio. In quel periodo vengono uccise 15 persone nel comune di
Orvieto, 9 ad Allerona, 4 a Monteleone, 3 a Baschi e anche a Castelgiorgio, Castelviscardo e
Montegabbione ci furono tre vittime. In questa giornata vale la pena ricordarli tutti. Io vi ricordo
quei fatti, li ricordo a tutti. Con la speranza che, finalmente, le loro storie diventino patrimonio
condiviso e collettivo di ogni cittadina e cittadino dell’orvietano.

Grazie all’Anci e a tutte le associazioni che hanno dato vita alle commemorazioni della Liberazione di questo 2024. Il prossimo anno le organizzeremo insieme. Buon 25 Aprile a tutti!


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