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Orvieto2024. Bella Orvieto: “Per una transizione green… non più grano o cereali, seminate pannelli solari!”

Tempo di lettura: 2 Minutei

Riceviamo e pubblichiamo dalla Lista Bella Orvieto

Stiamo leggendo sempre più frequenti notizie riguardo un progetto per l’installazione di un
campo fotovoltaico nell’area a confine tra i Comuni di Orvieto e Castel Giorgio, in località Torre San
Severo. La veridicità della notizia ed i timori sono avvalorati dall’iniziativa promossa per venerdì 12
aprile, proprio nella frazione del nostro Comune.


Bella Orvieto, tanto per chiarire le posizioni, è del tutto favorevole alla adozione di fonti
alternative al combustibile tradizionale per la produzione di energia elettrica “pulita”, tra queste,
anche i pannelli fotovoltaici; crediamo sia utile incentivare l’utilizzo di questi ultimi, negli edifici
pubblici, impianti sportivi e scuole.
Bella Orvieto è del tutto contraria invece, all’applicazione del processo virtuoso anzidetto,
prescindendo da qualunque considerazione e subordinando al principio dell’energia pulita, ogni e
qualunque altra seppur sostenibile considerazione su dimensioni, ubicazione, danni prodotti.
Del resto, dobbiamo constatare che anche la normativa di legge, con la buona intenzione,
forse, di semplificare gli adempimenti procedurali, ha aperto la strada a fin troppo facili e
spregiudicate speculazioni.
Come già occorso qualche anno fa per la località San Faustino, pericolo scongiurato almeno
per ora, se i termini dell’impianto in previsione sono quelli che sentiamo dire, il beneficio dell’energia
pulita prodotta, sarà decisamente ed irrimediabilmente vanificato dal danno arrecato al sito. Non
solo, troppo spesso si cerca di annebbiare le coscienze omettendo di comprendere nell’impatto di
un campo fotovoltaico di questa potenzialità e quindi negli elementi per la sua esatta e completa
valutazione ambientale, le opere necessarie per immettere sulla rete elettrica nazionale, la potenza
prodotta. Nel caso in parola, come del resto in quello che abbiamo citato, l’ordine di idee della
potenza da connettere, prodotta dal campo alla tensione di 20 kV, riteniamo sia superiore a 10 MW
e di conseguenza da allacciare alla rete ad alta tensione (almeno 150 KV ).
Questo vincolo di carattere elettrico, comporta, e non certo per una migliore disponibilità
dell’area rurale dei due Comuni, già elettricamente servita e priva di criticità, la costruzione di linee
a media tensione, impattanti ancorché previste in cavo interrato, una stazione elettrica di
trasformazione, quindi i raccordi ad alta tensione per il suo inserimento sulla linea di pari potenza.
A lume di naso, e ci scusiamo per l’approssimazione dovuta alla mancanza di elementi
progettuali precisi, ci sembra che la linea ad alta tensione più vicina, guarda caso attraversa l’area
dell’Alfina, manco a dirlo, riconducendo questo progetto ad un tassello di un piano molto più
ambizioso il cui fine, decisamente più speculativo che di transizione ecologica, verrà misurato in
termini non di energia pulita, bensì di utile netto degli investitori.
Sarebbe oltremodo doveroso integrare la nostra contrarietà con una serie di considerazioni
sulla bontà della scelta di sacrificare ettari di superficie agricola utile, sottolineiamo utile e non
incolta, anziché votarla alla sua naturale destinazione.
Non mancheremo di farlo, assicurando fin d’ora la nostra condivisione e la nostra adesione
a quanti si renderanno promotori di iniziative contro questo progetto, non contro il fotovoltaico.

Di una cosa però siamo certi già da adesso, molto probabilmente, l’affitto per “la coltivazione
di pannelli fotovoltaici” assicura, senza rischi di siccità o grandine, redditi ben superiori a quello
agrario.

Restiamo in Contatto!!!

Bella Orvieto


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