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Castel Giorgio. Sabato 2 dicembre la presentazione del libro di Giovanni Banella “Di qua dal fosso e tra i boschi. Contributo a Vallochi”

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La storia di Castel Giorgio prima della sua fondazione, la collocazione del nucleo di Vallocchi, la “Villa” medievale preesistente alla nascita della comunità castelgiorgese. Le notizie sulle antiche chiese dell’Alfina, la descrizione delle figure dei Vescovi Giorgio della Rovere e del Cardinale Giacomo Sannesio. Questi è tanti altri importanti elementi storici raccoglier io lavoro editoriale di Giovanni Banella, “Di qua dal fosso e tra i boschi. Contributo a Vallochi” (edizioni Ceccarelli) che sarà presentato sabato 2 dicembre 2023 alle ore 16:00, presso la sala consiliare del comune di Castel Giorgio.

Insieme all’autore saranno presenti: Andrea Garbini, Sindaco di Castel Giorgio, il Dott. Silvio Manglaviti, Cartografo e Storico, il Prof. Italo Sarro, già Dirigente Scolastico e autore di libri storici; modera l’incontro il Prof. Federico Fabiani

Il libro di Giovanni Banella è un contributo alla conoscenza di Castel Giorgio e del suo territorio. Con questa pubblicazione viene aggiunto un tassello al lavoro di ricostruzione della storia del paese. Vasto è l’arco di tempo preso in esame: dalla metà del tredicesimo secolo fino al diaciannovesimo secolo.

Particolare attenzione è stata posta su “Vallocchi”, o meglio “ Villa Vallocchi”. La ricerca si propone di individuare la collocazione del nucleo di Vallocchi, la “Villa” medievale preesistente alla fondazione dell’attuale Castel Giorgio e alla costruzione del suo castello da parte del Vescovo di Orvieto Giorgio della Rovere. L’autore è andato alla ricerca di notizie storiche, di resti di chiese, di reperti e di indizi che potessero comprovare l’ipotesi avanzata sull’ubicazione di Vallocchi. Particolareggiato è lo studio del territorio oggetto di indagine: la morfologia, l’idrografia, la viabilità antica, gli aspetti economici e geopolitici sono accuratamente descritti.

Non mancano le notizie sulle chiese di Vallocchi: San Gnolo (San Angelo), San Silvestro, San Giovanni e San Giorgio, tutte nel Piviere di San Donato. Un capitolo riguarda la “Verreana” e la chiesa di San Martino. L’autore avanza anche l’ipotesi riguardo l’influenza dei Templari prima, e dei dell’Ordine Gerolosimitano dei Cavalieri di Malta poi, sul territorio di Vallocchi.

Particolare attenzione è stata posta nella descrizione delle figure dei Vescovi Giorgio della Rovere e del Cardinale Giacomo Sannesio.
Interessanti sono le considerazioni sui rapporti storici, economici e sociali fra l’Alfina e la città di Orvieto nelle varie epoche. Sono narrate anche alcune vicende storiche che riguardano Castel Giorgio e “Castrum Benani”. Un capitolo è dedicato, seppure in modo sintetico, al Ducato di Castro e al ruolo di Castel Giorgio nelle travagliate vicende del piccolo Stato della famiglia Farnese. L’attenzione è posta anche sulla “Chiesa Vecchia di San Giorgio” e alle trasformazioni che ha subito nel tempo, fino allo stato attuale.

Completa il lavoro una ricca documentazione grafica, cartografica e fotografica, nonché una vasta bibliografia. Sono inoltre riportati documenti presentati da ricercatori e relatori nelle conferenze tenute a Castel Giorgio a cura del Gruppo Archologico dell’Alfina. L’interpretazione data da Giovanni Banella su Vallocchi non vuole avere pretese conclusive, ma è uno stimolo e una provocazione verso coloro che possoggono capacità e competenze, che hanno il desiderio di ampliare la visione della storia locale e farci capire meglio se “Villa Vallocchi” sia stata la vera antenata di Castel Giorgio.


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