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Asilo Nido di Sferracavallo, Pizzo: “nessuno sfratta nessuno”

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La chiusura temporanea dell’asilo nido “Girotondo” di Orvieto, situato presso la Scuola dell’Infanzia “Carlo Collodi” di Sferracavallo, potrebbe innescare un “effetto domino” con possibili ripercussioni su alcune attività socio-ricreative della città. La struttura, di proprietà comunale, che al momento ospita circa 30 bambini in età 0-3 anni, è stata chiusa con una ordinanza a firma della sindaca Tardani fino al 26 novembre per consentire lo svolgimento di approfondimenti sismici, controlli tecnici anche di tipo invasivo che non era possibile conciliare con le normali attività di insegnanti, operatori e bambini all’interno del nido.

Il “tutti a casa” temporaneo costituisce certamente un disagio per le famiglie coinvolte che a quanto evidenzia la consigliera Cristina Croce (Siamo Orvieto), che a riguardo ha depositato una interrogazione a risposta scritta alla volta della giunta Tardani, non solo sarebbero state avvisate della chiusura del nido «oggi per domani» ma neanche avrebbero ricevuto «alcuna indicazione né rassicurazione in merito ad eventuali soluzioni alternative.» Di qui le richieste di chiarimento di cui la consigliera Croce si fa portavoce e che riguarderebbero, anche la ventilata ipotesi di spostamento temporaneo del nido stesso nei locali oggi occupati dalla associazione Andromeda che da anni gestisce attività diurne laboratoriali e di inclusione per ragazzi diversamente abili.

«All’asilo nido ‘Girotondo’ – spiega Piergiorgio Pizzo, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Orvieto – è in corso un sopralluogo per verificare la situazione delle tramezzature sulle cui condizioni, su richiesta degli operatori che vi lavorano, ci è stato segnalato un possibile problema che non era stato evidenziato durante i controlli di routine che vengono eseguiti su tutte le scuole comunali dai nostri uffici tecnici. Mentre siamo in attesa di ricevere la relazione tecnica che ci chiarisca la situazione e soprattutto ci indichi, nel caso, i lavori necessari – spiega Pizzo – e non avendo quindi al momento chiara una tempistica, ci siamo comunque mossi in anticipo per ipotizzare possibili soluzioni nel caso fosse necessario, dopo il 26 scadenza della ordinanza di chiusura, trasferire il nido altrove. E’ chiaro che un asilo nido – spiega l’assessore – non può essere trasferito ovunque: esistono precise norme regionali che impongono il rispetto di certi standard qualitativi e di accoglienza (gestione dei piccoli ospiti, preparazione delle pappe e molto altro) che non possono essere derogate. Per questo non ci sono, al momento, molte alternative, nonostante siano stati presi in considerazione vari locali di proprietà comunale. Nessuno quindi vuole ‘sfrattare’ nessuno – precisa l’assessore – ma nell’emergenza occorre a volte fare fronte comune. Il tutto subordinato alla relazione tecnica sul “Girotondo”, report che riceveremo quanto prima e che ci permetterà di optare per la miglior soluzione che tenga conto delle necessità di tutti.»


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